Things 3: l’app che rende le to-do list belle e utili
Recensione della mia app preferita per gestire le cose da fare
Prima di cominciare: le to-do list servono davvero?
Se non siete assidui frequentatori dell’ampia offerta di letture, tutorial, consigli che rientrano nella categoria del «productivity p*rn» probabilmente non siete nemmeno a conoscenza dell’acceso dibattito che c’è tra chi sostiene l’utilità delle to-do list e chi invece le considera superate. Uno scontro apro che in confronto quelli tra le tifoserie delle squadre di calcio appaiono dei tranquilli scambi di opinione in contesto accademico.
Nel corso di questi anni mi sono fatto l’idea che l’approccio giusto si trova da qualche parte in mezzo alle due posizioni contrapposte: le to-do list sono utili, ma
- devono essere utilizzate in maniera intelligente,
- insieme ad altri approcci e strumenti e
- all’interno di un flusso di lavoro («workflow») sensato e coerente per la persona che le usa.
Altrimenti le liste di cose da fare rischiano di trasformarsi rapidamente in elenchi infiniti di azioni che non vengono mai davvero portate a termine e che, per questo motivo, generano frustrazione.